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(NOTA: questa tabella ha avuto validità fino all’emissione della nuova tabella del DM 05/02/1992; ha quindi un valore storico, ma può essere utile in caso di accertamento di invalidità riconosciuta nel periodo 1980-1991, in assenza di infermità sopravvenute).

D.M. 25 luglio 1980, pubblicato nella Gazz. Uff. 14 ottobre 1980, n. 282.

Approvazione delle tabelle indicative delle percentuali di invalidità

IL MINISTRO DELLA SANITA’

Visto l’art. 2 della legge 11 febbraio 1980, n. 18, per il quale il Ministro della sanità determina con proprio decreto la tabella indicativa delle percentuali d’invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti previste dalla legge 30 marzo 1971, n. 118;

Vista la relazione della Direzione generale dei servizi di medicina sociale e la tabella indicativa delle percentuali d’invalidità alla stessa allegata;

Sentito il Consiglio sanitario nazionale;

Vista la legge 23 dicembre 1978, n. 833;

Decreta:

Sono approvate le tabelle indicative delle percentuali di invalidità per le minorazioni e malattie invalidanti previste dalla legge 30 marzo 1971, n. 118.

Le predette tabelle costituiscono parte integrante del presente decreto che sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.

Tabella indicativa delle percentuali di invalidità di cui all’art. 2 della legge 11 febbraio 1980, n. 18

Fascia di percentuale dal 91% al 100%

  • Le lesioni organiche del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) sia stabilizzate che evolutive con conseguenze gravi e permanenti a grado tale da apportare profonde e irreparabili alterazioni delle funzioni vegetative e di relazione e tali da determinare la totale o pressoché totale invalidità al lavoro.
  • L’epilessia in forma grave con concomitante profondo deterioramento psichico.
  • Le psicosi gravi, nelle varie forme, con profondi disturbi nella vita di relazione e tali da rendere l’individuo permanentemente invalido.
  • Le oligofrenie di carattere organico e dismetabolico (ivi comprese quelle da alterazioni cromosomica) e le insufficienze mentali con grave compromissione della vita di relazione che rendono l’individuo totalmente o pressoché totalmente invalido.
  • La perdita anatomica o funzionale di quattro arti.
  • La perdita anatomica o funzionale di ambedue gli arti superiori.
  • La perdita anatomica o funzionale di due arti, omolaterali o eterolaterali.
  • La perdita anatomica o funzionale di entrambi gli arti inferiori.
  • La perdita anatomica o funzionale delle due mani.
  • Le alterazioni osteo-articolari gravi, diffuse e permanenti tali da determinare deficit motorio globale di altissimo grado.
  • Le alterazioni dell’apparato respiratorio di qualsiasi natura tali da determinare una gravissima insufficienza respiratoria con compromissione dell’apparato cardio-circolatorio.
  • Le malattie cardiovascolari con scompenso cardio-circolatorio cronico che per la loro gravità rendano il soggetto totalmente o pressoché totalmente invalido.
  • L’endoarterite obliterante in forma grave con amputazioni ed altre complicazioni.
  • Le nefropatie croniche con grave insufficienza renale e gravi complicazioni cardiovascolari.
  • Le gravi malattie endocrine e dismetaboliche non suscettibili di adeguata terapia sostitutiva e tali da provocare la totale o pressoché totale invalidità al lavoro.
  • Le gravi malattie degli organi emopoietici e del sistema immunitario tali da provocare la totale o pressoché totale invalidità al lavoro.
  • Le labirintopatie con grave e persistente compromissione dell’equilibrio.
  • La sordità organica assoluta e permanente quando si accompagna a disturbi gravi e permanenti della favella o a disturbi della sfera psichica e dell’equilibrio statico dinamico.

Fascia di percentuale dall’81% al 90%

  • L’epilessia con frequenti crisi, e compromissione della sfera psichica ivi compresi i gravi equivalenti epilettici.
  • La disarticolazione di un braccio o l’amputazione di esso al collo chirurgico dell’omero.
  • La disarticolazione al livello coxo-femorale o l’amputazione di coscia al 3° superiore, senza la possibilità di applicazione di protesi.
  • Le artropatie croniche che per la molteplicità e l’importanza delle articolazioni colpite riducano grandemente la funzione di due o più arti.
  • Le affezioni dell’apparato grastro-enterico e delle ghiandole annesse con grave e permanente compromissione dello stato generale.
  • La perdita binoculare del visus di 8-9/10.
  • La riduzione bilaterale del campo visivo a 10°. Fascia di percentuale dal 71% all’80%
  • Le lesioni organiche del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) sia stabilizzate che evolutive tali da comportare un alto grado di invalidità al lavoro per compromissione, dell’apparato locomotore.
  • La perdita di un braccio al 3° superiore e la perdita totale dell’avambraccio destro o la sua amputazione al 3° medio in destrimane.
  • La perdita di un arto inferiore o l’amputazione al 3° superiore della coscia.
  • Le alterazioni dell’apparato respiratorio di qualsiasi natura tali da determinare una gravissima insufficienza respiratoria.
  • Il diabete mellito insulino-dipendente complicato con grave compromissione dello stato generale.

Fascia di percentuale dal 61% al 70%

  • Le manifestazioni epilettiche di intensità rilevante per tipo e frequenza.
  • Le lesioni del sistema nervoso periferico che comportino importanti ed estesi disturbi motori e sensitivi.
  • Le manifestazioni psico-patologiche e le insufficienze mentali con sintomi di rilevante compromissione della vita di relazione e con incidenza sulla validità al lavoro.
  • La perdita totale dell’avambraccio sinistro o l’amputazione al 3° medio in destrimane.
  • La disarticolazione del ginocchio.
  • L’amputazione sottoastragalica dei due piedi.
  • La perdita totale di una mano o dei pollici delle due mani.
  • Le arteriopatie dei grossi vasi con complicazioni determinanti gravi disturbi funzionali.
  • La nefrectomia con disturbi funzionali a carico del rene superstite con carattere di iniziale insufficienza renale.
  • I disturbi delle ghiandole endocrine con grave limitazione funzionale e compromissione dello stato generale.
  • La sordità completa bilaterale.
  • La perdita totale della lingua con perdita della favella.
  • La perdita anatomica o funzionale di un occhio con riduzione del visus di 5/10 nell’occhio superstite.

Fascia di percentuale dal 51% al 60%

  • La paralisi del nervo radiale.
  • La paralisi del nervo mediano.
  • La perdita delle cinque dita di una mano.
  • L’anchilosi completa della coxo-femorale.
  • La perdita di una gamba al 3° medio.
  • Le alterazioni circolatorie periferiche con distrofia e gravi disturbi funzionali.
  • L’ulcera peptica con gravi disturbi digestivi anche dopo intervento chirurgico.

Fascia di percentuale dal 41% al 50%

  • Le nevriti e le nevralgie di grave entità e persistenti con fenomeni natalgici limitanti la motilità.
  • La disarticolazione di un piede.
  • L’anchilosi completa della spalla.
  • Le malattie cardiovascolari con scompenso cardio-circolatorio terapeuticamente controllabile.
  • Le epatopatie croniche evolutive di media gravità.
  • Le ernie addominali molto voluminose non riducibili.
  • Le nefropatie croniche con iniziali disturbi cardiovascolari.
  • La perdita binoculare del visus di 6/10.
  • Fascia di percentuale dal 31% al 40%
  • L’anchilosi del gomito, in posizione favorevole.
  • Le artropatie delle grandi articolazioni e delle colonna vertebrale.
  • L’anchilosi rettilinea del ginocchio.
  • L’amputazione sotto-astragalica di un piede.
  • Le artropatie delle grandi articolazione e delle mani con rilevante limitazione funzionale.
  • Le alterazioni dell’apparato respiratorio di qualsiasi natura tali da determinare un’insufficienza respiratoria rilevabile con i comuni mezzi di indagine.
  • Il diabete di media gravità.
  • La perdita anatomica o funzionale di un occhio con il superstite integro.
  • La perdita binoculare del visus di 4/10.
  • La riduzione bilaterale del campo visivo a 30°. Fascia di percentuale dall’11% al 30%
  • Le forme lievi di epilessia o di equivalenti dominabili con terapia appropriata.
  • Le manifestazioni psicopatologiche e le insufficienze mentali con sintomi di modesta compromissione della vita di relazione e con incidenza sulla validità al lavoro.
  • L’anchilosi completa del tratto lombare della colonna vertebrale.
  • Le miocardiopatie, i vizi valvolari, gli stati post-infartuali con segni clinici evidenti di insufficienza cardiaca cronica.
  • Le arteriopatie obliteranti e le angioneurosi con disturbi funzionali evidenti.
  • Le affezioni dell’apparato gastro-enterico e delle ghiandole annesse con disturbi della funzione digestiva e dell’assorbimento e con incidenza sullo stato generale.
  • Le ernie addominali voluminose ma contenibili.
  • La nefrectomia con rene superstite perfettamente funzionante.
  • Le malattie della vescica con disturbi della minzione e frequenti riacutizzazioni.
  • La stenosi nasale assoluta bilaterale.
  • La sordità monolaterale con funzione uditiva normale all’orecchio controlaterale.
  • La grave compromissione della funzione masticatoria senza possibilità di applicazione di protesi.

Fascia di percentuale dallo 0% al 10%

  • Le irregolarità psichiche di lieve entità tali da permettere una buona acquisizione ed applicazione di strumenti necessari ed un sufficiente grado di autonomia e di integrazione sociale e una buona capacità lavorativa.
  • I disturbi di natura artrosica o reumatica, le nevralgie e le nevriti con limitazione non rilevante dei movimenti e senza atteggiamenti reattivi antalgici persistenti.
  • Il piede piatto bilaterale.
  • Gli esiti di pleurite con obliterazione dei seni costodiaframmatici e i postumi di tubercolosi polmonare che non incidano sulla funzionalità respiratoria.
  • Le lievi cardiopatie e i lievi vizi valvolari.
  • La ipertensione essenziale con modesta elevazione dei valori pressori minimi.
  • Le varicosità non complicate e non emendabili.
  • Le arteriopatie periferiche e le angioneurosi allo stato iniziale.
  • Le affezioni dell’apparato gastro-enterico e delle ghiandole annesse senza compromissione dello stato generale.
  • La splenectomia.
  • Le ernie addominali di piccolo volume.
  • La ptosi renale non complicata.
  • La calcolosi renale con rare coliche e senza complicazioni.
  • I disturbi funzionali delle ghiandole a secrezione interna terapeuticamente controllabili.
  • La stenosi nasale assoluta unilaterale.
  • Le perdite dentarie con possibilità di applicazione di protesi efficiente.

Avvertenze

1) Le affezioni non specificatamente elencate nelle fasce indicative dei livelli di percentuali di invalidità devono ritenersi appartenere a quelle fasce che comprendono manifestazioni equivalenti.

2) In caso di concorso o di coesistenza in uno stesso soggetto di più minorazioni il danno biologico globale non sarà valutato addizionando i singoli valori percentuali bensì sarà considerato nella sua incidenza reale sulla complessiva validità del soggetto.

Per i danni coesistenti, si terrà orientativamente conto delle tecniche valutative, anche a «scalare», proprie della metodologia medico legale corrente.

3) Non rientrano nella valutazione complessiva dell’invalidità le minorazioni, comprese nella fascia da 0 a 10% a meno che non siano concorrenti fra loro o con altre minorazioni comprese nelle fasce superiori.

4) Per le malattie che colpiscono l’organo della vista la valutazione è riferita al visus quale risulta dopo correzione ottica, sempre che la correzione stessa sia tollerata; in caso diverso la valutazione è riferita al visus naturale.

5) Per le malattie che colpiscono l’organo dell’udito la valutazione è riferita alla capacità uditiva quale risulta dall’applicazione di protesi acustiche, qualora applicabili.

6) In tutti i casi di dubbio diagnostico le commissioni potranno disporre accertamenti specialistici presso enti pubblici.

91%-100%

  • Le lesioni organiche del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) con conseguenze gravi e permanenti a grado tale da apportare profonde e irreparabili alterazioni delle funzioni vegetative e di relazione e tali da determinare la totale o pressoché totale invalidità al lavoro.
  • L’epilessia in forma grave con concomitante profondo deterioramento psichico.

81%-90%

  • L’epilessia con frequenti crisi, e compromissione della sfera psichica ivi compresi i gravi equivalenti epilettici.

71%-80%

  • Le lesioni organiche del sistema nervoso centrale (encefalo e midollo spinale) tali da comportare un alto grado di invalidità al lavoro per la compromissione dell’apparato locomotore.

61%-70%

  • Le manifestazioni epilettiche di intensità rilevante per tipo e frequenza.
  • Le lesioni del sistema nervoso periferico che comportino importanti ed estesi disturbi motori e sensitivi.

51%-60%

  • La paralisi del nervo radiale.
  • La paralisi del nervo mediano.

41%-50%

Le nevriti e le nevralgie di grave entità o persistenti con fenomeni antalgici limitanti la motilità.

11%-30%

  • Le forme lievi di epilessia o di equivalenti dominabili con terapia appropriata.

Apparato locomotore

91%-100%

  • La perdita anatomica o funzionale di quattro arti.
  • La perdita anatomica o funzionale di ambedue gli arti superiori.
  • La perdita anatomica o funzionale di due arti, omolaterali o eterolaterali.
  • La perdita anatomica o funzionale di entrambi gli arti inferiori.
  • La perdita anatomica o funzionale delle due mani.
  • Le alterazioni osteo-articolari gravi, diffuse e permanenti tali da determinare deficit motorio globale di altissimo grado.

81%-90%

  • La disarticolazione di un braccio o l’amputazione di esso al collo chirurgico dell’omero.
  • La disarticolazione a livello coxo-femorale o l’amputazione di coscia al 3° superiore senza possibilità di applicazione di protesi.
  • Le artropatie croniche che per la molteplicità e l’importanza delle articolazioni colpite riducano grandemente la funzione di due o più arti.

71%-80%

  • La perdita di un braccio al 3° superiore e la perdita totale dell’avanbraccio destro o la sua amputazione al 3° medio in destrimane.
  • La perdita di un’arto inferiore o l’amputazione al 3° superiore della coscia.

61%-70%

  • La perdita totale dell’avanbraccio sinistro o l’amputazione al 3° medio in destrimane.
  • La disarticolazione del ginocchio.
  • L’amputazione sottoastragalica dei due piedi.
  • La perdita totale di una mano o dei pollici delle due mani.

51%-60%

  • La perdita delle cinque dita di una mano.
  • L’anchilosi completa della coxo-femorale.
  • La perdita di una gamba al 3° medio.

41%-50%

  • La disarticolazione di un piede.
  • L’anchilosi completa di una spalla.

31%-40%

  • L’anchilosi del gomito in posizione favorevole.
  • L’anchilosi completa del tratto cervicale della colonna vertebrale.
  • L’anchilosi rettilinea del ginocchio.
  • L’amputazione sottoastragalica di un piede.
  • Le artropatie delle grandi articolazioni e delle mani con rilevante limitazione funzionale.

11%-30%

  • L’anchilosi completa del tratto lombare della colonna vertebrale.

0%-10%

  • Il piede piatto bilaterale.

I disturbi di natura artrosica o reumatica, le nevralgie e le nevriti con limitazione non rilevante dei movimenti e senza atteggiamenti reattivi antalgici persistenti.

Psiche

91%-100%

  • Le psicosi gravi, nelle varie forme, con profondi disturbi nella vita di relazione e tali da rendere l’individuo permanentemente invalido.
  • Le oligofrenie di carattere organico e dismetabolico (ivi comprese quelle da alterazioni cromosomica) e le insufficienze mentali con grave compromissione della vita di relazione che rendono l’individuo totalmente o pressoché totalmente invalido.

61%-70%

  • Le manifestazioni psico-patologiche e le insufficienze mentali con sintomi di rilevante compromissione della vita di relazione e con incidenza sulla invalidità al lavoro.

11%-30%

  • Le manifestazioni psico-patologiche e le insufficienze mentali con sintomi di modesta compromissione della vita di relazione e con incidenza sulla invalidità al lavoro.

0%-10%

  • Le irregolarità psichiche di lieve entità tali da permettere una buona acquisizione e applicazione di strumenti necessari ed un sufficiente grado di autonomia, e di integrazione sociale e una buona capacità lavorativa.

Apparato respiratorio

91%-100%

  • Le alterazioni dell’apparato respiratorio di qualsiasi natura tali da determinare una gravissima insufficienza respiratoria con compromissione dell’apparato cardio-circolatorio.

71%-80%

  • Le alterazioni dell’apparato respiratorio di qualsiasi natura tali da determinare una gravissima insufficienza respiratoria.

31%-40%

  • Le alterazioni dell’apparato respiratorio di qualsiasi natura tali da determinare un’insufficienza respiratoria rilevabile con i comuni mesi di indagine.

0%-10%

  • Gli esiti di pleurite con obliterazione dei seni costo-diaframmatici e i postumi di tubercolosi polmonare che non incidano sulla funzionalità respiratoria.

Apparato cardiovascolare

91%-100%

  • Le malattie cardiovascolari con scompenso cardio-circolatorio cronico che per la loro gravità rendano il soggetto totalmente o pressoché totalmente invalido.

41%-50%

  • Le malattie cardiovascolari con scompenso cardiocircolatorio terapeuticamente controllabile.

11%-30%

  • Le miocardiopatie, i vizi valvolari, gli stati post-infartuali con segni clinici evidenti di insufficienza cardiaca cronica.

0%-10%

  • Le lievi cardiopatie e i lievi vizi valvolari.
  • La ipertensione essenziale con modesta elevazione dei valori pressori minimi.

Apparato circolatorio periferico

91%-100%

  • L’endoarterite obliterante in forma grave con amputazione ed altre gravi complicazioni.

61%-70%

Le arteriopatie dei grossi vasi con complicazioni determinanti gravi disturbi funzionali.

51%-60%

  • Le alterazioni circolatorie periferiche con distrofia e gravi disturbi funzionali.

11%-30%

  • Le arteriopatie obliteranti e le angioneurosi con disturbi funzionali evidenti.

0%-10%

  • Le varicosità non complicate e non emendabili.
  • Le arteriopatie periferiche e le angioneurosi allo stato iniziale.

Apparato gastro intestinale

81%-90%

  • Le affezioni dell’apparato gastro-enterico e delle ghiandole annesse con grave e permanente compromissione dello stato generale.

51%-60%

  • L’ulcera peptica con gravi disturbi digestivi anche dopo l’intervento chirurgico.

41%-50%

  • Le epatopatie croniche evolutive di media gravità.
  • Le ernie addominali molto voluminose non riducibili.

11%-30%

  • Le affezioni dell’apparato gastro-enterico e delle ghiandole annesse con disturbi della funzione digestiva e dell’assorbimento e con incidenza sullo stato generale.

0%-10%

  • Le affezioni dell’apparato gastro-enterico e delle ghiandole annesse senza compromissione dello stato generale.
  • La splenectomia.
  • Le ernie addominali di piccolo volume.

Apparato urinario

91%-100%

  • Le nefropatie croniche con grave insufficienza renale e gravi complicazioni cardiovascolari.

61%-70%

  • La nefrectomia con disturbi funzionali a carico del rene superstite con carattere di iniziale insufficienza renale.

41%-50%

  • Le nefropatie croniche con iniziali disturbi cardiovascolari.

11%-30%

  • La nefrectomia con rene superstite perfettamente funzionante.
  • Le malattie della vescica con disturbi della minzione e frequenti riacutizzazioni.

0%-10%

  • La ptosi renale non complicata.
  • La calcolosi renale con rare coliche e senza complicazioni.
  • Malattie endocrine 91%-100%
  • Le gravi malattie endrocrine e dismetaboliche non suscettibili di adeguata terapia sostitutiva e tali da provocare la totale o pressoché totale invalidità al lavoro.

71%-80%

  • Il diabete mellito insulino-dipendente complicato con grave compromissione dello stato generale.

61%-70%

  • I disturbi delle ghiandole endocrine con grave limitazione funzionale e compromissione dello stato generale.

31%-40%

  • Il diabete di media gravità.

0%-10%

  • I disturbi funzionali delle ghiandole a secrezione interna terapeuticamente controllabili.

Organi emopoietici

91%-100%

  • Le gravi malattie degli organi emopoietici e del sistema immunitario tali da provocare la totale o pressoché totale invalidità al lavoro.

Altre minorazioni

91%-100%

  • Le labirintopatie con grave e persistente compromissione dell’equilibrio.
  • La sordità organica e permanente quando si accompagna a disturbi gravi e permanenti della favella o a disturbi della sfera psichica e dell’equilibrio statico-dinamico.

81%-90%

  • La perdita binoculare del visus di 8-9/10.
  • La riduzione bilaterale del campo visivo a 10°. 61%-70%
  • La sordità completa bilaterale.
  • La perdita totale della lingua con perdita della favella.
  • La perdita anatomica o funzionale di un occhio con riduzione del visus di 5/10 nell’occhio superstite.

41%-50%

  • La perdita binoculare del visus di 6/10.

31%-40%

  • La perdita anatomica o funzionale di un occhio con il superstite integro.
  • La perdita binoculare del visus di 4/10.
  • La riduzione bilaterale del campo visivo a 30°. 11%-30%
  • La stenosi nasale assoluta bilaterale.
  • La sordità monolaterale con funzionale uditiva normale all’orecchio controlaterale.
  • La grave compromissione della funzione masticatoria senza possibilità di applicazione di protesi.

0%-10%

  • La stenosi nasale assoluta unilaterale.
  • Le perdite dentarie con possibilità di applicazione di protesi efficiente.

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