La malattia di Forestier, conosciuta anche come DISH (Diffuse Idiopathic Skeletal Hyperostosis) o, meno comunemente, Polientesopatia Iperostosante Dismetabolica, rappresenta una forma particolare di spondilosi idiopatica. Si caratterizza per anomalie del metabolismo glicidico, proteico e lipidico, che si associano a calcificazioni e ossificazioni nei tessuti molli, in particolare a livello tendineo.
Epidemiologia
La patologia colpisce prevalentemente il sesso maschile, manifestandosi generalmente oltre i 50 anni. Non sono state individuate particolari predisposizioni genetiche, anche se spesso la condizione si associa a fattori di rischio metabolici.
Eziologia e Patogenesi
Le cause scatenanti e i meccanismi patogenetici rimangono in gran parte sconosciuti. Tuttavia, si osserva una frequente associazione con:
- Diabete mellito
- Iperuricemia
- Dislipidemia
- Obesità
L’esatta correlazione tra queste alterazioni metaboliche e lo sviluppo della malattia non è ancora chiarita, sebbene molti studi suggeriscano un legame con lo squilibrio metabolico.
Quadro Clinico
Le manifestazioni cliniche appaiono in età adulta, spesso dopo i 50 anni. Tra le caratteristiche principali si evidenziano:
Interessamento della colonna vertebrale:
- Calcificazione e ossificazione del legamento longitudinale anteriore.
- Formazione di ponti osteofitari intervertebrali, soprattutto nelle regioni cervicale e lombare, che possono limitare la mobilità.
- Nella regione toracica, la calcificazione si presenta in forma continua, ricordando una “colata” di cera.
Coinvolgimento di altre strutture tendinee:
- Calcificazioni nella cuffia dei rotatori.
- Formazione di “spine calcaneali” e altre alterazioni similari.
Sintomatologia:
- Il dolore e il deficit articolare, nonostante un quadro radiologico spesso notevole, tendono a essere moderati.
- In alcuni casi, l’interessamento del rachide cervicale può portare a complicanze quali disfagia o difficoltà respiratorie (ad esempio, sindrome delle apnee ostruttive del sonno – OSAS), dovute alla compressione delle strutture del collo.
Diagnosi
La diagnosi si basa su una combinazione di:
Esame clinico:
Valutazione dei sintomi e della funzionalità articolare.Immagini radiologiche:
Rivelano le classiche ossificazioni e calcificazioni lungo la colonna vertebrale.Diagnosi differenziale:
È fondamentale distinguere la malattia di Forestier dalla spondilite anchilopoietica, la quale si manifesta con coinvolgimento delle articolazioni sacro-iliache e un quadro doloroso più marcato.Valutazione dei disturbi metabolici:
Poiché la patologia si associa spesso a condizioni come diabete e dislipidemia, un approfondito screening metabolico può risultare utile.
Terapia
Non esiste una cura definitiva per la malattia di Forestier. Le strategie terapeutiche si concentrano sul controllo dei sintomi e sulla gestione delle condizioni metaboliche associate:
Terapia farmacologica:
Utilizzo di farmaci antinfiammatori e analgesici, somministrati al bisogno.Fisiokinesiterapia:
Programmi di esercizio mirati a migliorare la mobilità e ridurre il dolore.Gestione delle alterazioni metaboliche:
La correzione e il controllo delle turbe metaboliche (ad es. diabete, dislipidemia) possono contribuire a migliorare l’evoluzione della patologia.Intervento chirurgico:
In presenza di compressioni critiche che interessano organi o vasi sanguigni, la rimozione delle formazioni osteofitarie può essere indicata.
Dott