L’acrodermatite enteropatica (AE) è una rara malattia genetica autosomica recessiva, caratterizzata da un deficit di zinco, che si manifesta principalmente con una triade di sintomi: dermatite, alopecia e diarrea. La condizione è stata descritta per la prima volta nel 1942 e nel 1973 è stata stabilita una correlazione tra AE e carenza di zinco, rendendo la supplementazione di zinco il trattamento di scelta per questa patologia [1].
Epidemiologia
L’incidenza di questa malattia è molto bassa, con un tasso di 1 su 500.000 persone. La malattia non sembra essere influenzata dal sesso o dalla razza, ma spesso si verifica in più membri della stessa famiglia, ma la gravità non è costante.
Patogenesi e Genetica
La patogenesi dell’AE è legata a un difetto nell’assorbimento dello zinco, principalmente a causa di mutazioni nel gene SLC39A4, che codifica per il trasportatore di zinco ZIP4. Questo trasportatore è espresso nel duodeno e nel digiuno, i principali siti di assorbimento dello zinco. Durante una carenza di zinco, l’espressione di ZIP4 aumenta, mentre in condizioni normali o elevate, subisce degradazione [1]. Ma ne esiste anche una forma “acquisita” per assunzione inadeguata con la dieta, che avviene in particolare in neonati prematuri, clinicamente indistinguibile dalla forma congenita.
Alterazioni Genetiche
Nonostante siano state identificate molte mutazioni nel gene SLC39A4, solo circa il 50% dei pazienti presenta anomalie genetiche rilevabili. Le mutazioni possono variare da sostituzioni a piccole delezioni e sono spesso presenti in forma omozigote o eterozigote [1].
Manifestazioni Cliniche
Le manifestazioni cliniche dell’AE iniziano tipicamente nei primi mesi di vita, spesso in coincidenza con lo svezzamento. I sintomi cutanei si presentano come lesioni eritematose e squamose che coinvolgono aree simmetriche del viso, della pelle delle mani e dei piedi. Possono verificarsi anche alterazioni ungueali e manifestazioni orali [1].
Spesso si sovrappongono infezioni secondarie da candida o da streptococco che rendono la diagnosi difficoltosa. In fasi molto avanzate possono instaurarsi ritardo mentale, disturbi neuropsichiatrici, ipogonadismom ma si tratta di casi che dovrebbero essere ormai solo storici.
Il decorso può essere anche piuttosto lento, ma se non curata fatalmente conduce al decesso prematuro.
Triade Sintomatologica
La triade classica dei sintomi comprende:
- Dermatite**: Lesioni cutanee che possono essere eczematose o vescicolo-bullose.
- Alopecia**: Perdita di capelli che può progredire fino alla calvizie completa.
- Diarrea**: Spesso accompagnata da anoressia e fallimento nella crescita.
Tuttavia, è importante notare che solo un terzo dei pazienti presenta tutti e tre i sintomi classici [1].
Diagnosi di Acrodermatite enteropatica
La diagnosi di AE si basa su una combinazione di segni clinici e test di laboratorio. Il primo test diagnostico da eseguire è la misurazione dei livelli plasmatici di zinco. Valori inferiori a 50 μg/dL sono suggestivi di AE, ma i livelli plasmatici non sempre riflettono lo stato totale dello zinco nel corpo [1]. Altri test utili includono la misurazione dell’enzima fosfatasi alcalina e la valutazione della concentrazione di metallotioneina nei globuli rossi.
Diagnosi Differenziale
È fondamentale escludere altre condizioni che possono mimare l’AE, come:
- Sindrome da carenza acquisita di zinco
- Dermatiti cutanee (es. dermatite atopica)
- Malassorbimento intestinale
Trattamento
Il trattamento standard per l’acrodermatite enteropatica è la supplementazione di zinco, generalmente somministrata in dosi da 3 a 5 mg/kg al giorno. La risposta al trattamento è spesso rapida, con un miglioramento significativo delle lesioni cutanee entro poche settimane dalla somministrazione [1]. È importante monitorare regolarmente i livelli plasmatici di zinco e fosfatasi alcalina per adeguare il dosaggio. Se curata si assiste ad una normalizzazione del peso e alla scomparsa delle manifestazioni cutanee con prognosi “quod vitam” praticamente normale.
Effetti Collaterali della Supplementazione
La supplementazione di zinco è generalmente ben tollerata; tuttavia, in alcuni casi può causare irritazione gastrica o influenzare il metabolismo del rame [1]. È cruciale informare i genitori sui potenziali effetti collaterali e sull’importanza della compliance al trattamento.
L’acrodermatite enteropatica rappresenta una condizione rara ma significativa che richiede un alto indice di sospetto clinico per una diagnosi tempestiva. La comprensione delle basi genetiche e patogenetiche della malattia è fondamentale per migliorare l’identificazione precoce e il trattamento efficace dei pazienti affetti.
Citations:
[1] https://ppl-ai-file-upload.s3.amazonaws.com/web/direct-files/13325470/04a8875d-df21-4778-a3e6-f323d9fdd1d9/ricci-et-al-2015-heterogeneity-in-the-genetic-alterations-and-in-the-clinical-presentation-of-acrodermatitis.pdf
[2] https://ppl-ai-file-upload.s3.amazonaws.com/web/direct-files/13325470/184d772e-b956-472e-a14f-a88cd8961219/diagnosis-of-acrodermatitis-enteropathica-in-resource-1ysyblgd0t.pdf
Pagina di ricerca su PubMed.gov per l’acrodermatite enteropatica ==> http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=acrodermatitis%20enteropathica
Dott. Salvatore Nicolosi
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